lunedì 22 agosto 2011

Ola n.11

D. e N. saltellano per la classe tenendosi per mano e sputandosi.

sabato 20 agosto 2011

Ole a sfondo parareligioso

C. corre per i corridoi urlando: "Dio mi insegue".

P. si butta per terra e comincia a recitare l’Ave Maria al contrario battendo piedi e mani.

L’alunno S. maledice me e la "inutile bastarda lingua che insegno".

Lo studente S. colpisce ripetutamente con il quaderno ad anelli E. alla testa, sostenendo che deve esorcizzarlo.

Gli alunni G. C. M. e A. giocano a poker in classe durante la lezione di fisica. Il sottoscritto se ne accorge quando C. lancia una bestemmia per festeggiare un full.

L’alunno D. dopo essersi totalmente scordato che nel giorno 25 ottobre era prevista una verifica di traduzione latina, alle ore 8,25 mentre i compagni svolgono regolarmente il compito apre la porta dell’aula, la richiude violentemente dopo una sonora bestemmia e credendo di non essere stato scorto dalla sottoscritta si allontana dall’edificio.

L’alunno M. incita i compagni a una crociata contro gli "infedeli" della classe accanto. Alle mie richieste di smetterla, mi risponde: "Dio lo vuole".

martedì 16 agosto 2011

"La filosofia in 32 favole", Ermanno Bencivenga

C’era una volta domani. Adesso nn c’è più. C’è un altro giorno che chiamano domani, ma domani nn c’è più. Domani è diventato ieri, o l’anno scorso, e così diventando nn è più lo stesso. E’ un pò come un bravo bambino che diventa un ladro polli: nn è più lui, ormai è un altro.
Domani era una bella giornata di sole. Ci si alzava presto al mattino e ci si sentiva pieni di energia. Si correva fuori, si facevano quattro salti nel prato, poi dentro ancora per una bella doccia e una buona colazione. Davanti al caffelatte fumante si parlava dei programmi della giornata: c’erano spese da fare dopo la scuola, amici da vedere e la sera una partita molto importante per televisione. Alla nostra squadra bastava pareggiare per andare in finale, così gli altri dovevano attaccare e attaccando si sarebbero scoperti..
Io ero affezionato a domani. Ogni tanto un giorno così ci vuole: mi mette di buon umore e il sorriso ti rimane dentro a lungo, come una fiamma che ci mette un pò a spegnersi. Adesso domani nn c’è più: è diventato ieri, o l’anno scorso. E nn è più lo stesso: quando domani è diventato ieri pioveva e nn si poteva andare fuori e nessuno aveva voglia di parlare e la nosta squadra ha perso 5 a zero. Gli altri dovevano attaccare e l’hanno fatto. Adesso c’è un altro giorno che chiamano domani, e qualcuno dice che questo giorno c’è il sole e si può andare fuori e la partita la vinciamo. E forse è vero, ma me nn interessa; anzi, nn so perchè lo chiamiamo domani. Domani nn c’è più: è diventato ieri, o l’anno scorso.

domenica 14 agosto 2011

Ole a sfondo animale

P. urla continuamente come le scimmie del Burundi.

La classe miagola insistentemente.

Z. urla in maniera animalesca alla mia affermazione che la letteratura greca può essere attuale.

L’alunno C. emette suoni non riconducibili al genere umano.

V. e C. liberano nei corridoi della scuola 64 rane.

L’alunno P. ha ammazzato una mosca con il foglio del compito in classe. In seguito a questo evento l’intera classe si è alzata in piedi e ha improvvisato una processione per rendere omaggio all’insetto ucciso. Al mio ordine di tornare immediatamente ai loro posti, mi è stato obiettato di non avere sensibilità nei confronti dei morti.

Gli alunni della IIIA si rifiutano di svolgere il tema nell’aula di competenza, in quanto nella notte un gatto è morto sotto la finestra e ora puzza.

Una specie di 8 Marzo :)

Ma come fanno le donne ad essere così fragili eppure così forti? Di quanti strati è composta la loro personalità? Quale segreto nascondono nel fondo dell’anima? Lo sanno loro, almeno… lo sanno?
Io credo di no, altrimenti non si porterebbero dietro quel sottile disagio esistenziale, quell’impalpabile senso di inadeguatezza che le rende così misteriose e vulerabili, così sensibili e complicate, così imprevedibili. Vivi con un uomo per qualche giorno e lo conosci per tutta la vita. Una donna, invece, puoi passarci una vita e un giorno ti sorprenderà, e forse sorprenderà anche se stessa.

"Dove sono gli uomini?" Riprese dopo un pò il Piccolo Principe. "Si è un pò soli nel deserto…". "Si è soli anche con gli uomini", disse il serpente.

Il Piccolo Principe attraversò il deserto e non incontrò che un fiore. Un fiore a tre petali, un piccolo fiore da niente…

"Dove sono gli uomini?" domandò gentilmente il Piccolo Principe.

Un giorno il piccolo fiore aveva visto passare una carovana:

"Gli uomini? Ne esistono, credo, 6 o 7. Li ho visti molti anni fa. Ma non si sa mai dove trovarli. Il vento li spinge qua e là. Non hanno radici, e questo li imbarazza molto".