venerdì 22 aprile 2011

Che sia stramaledetto il calcio -.-'''

Proposta: cambiamo sport nazionale e ne introduciamo uno divertente?? Così magari ci appassioniamo tutti e non saremo costretti a sentire sterili infinite discussioni su 11 analfabeti che corrono per 2 ore su e giù dietro a un pallone come i Labrador al mare -.-'''

mercoledì 20 aprile 2011

Precisazione sul tema

...Ah, non vi aspettate recensioni dei libri che vi proporrò... le recensioni (che tra l'altro ovviamente non saprei fare) sono comunque, anche se fatte da chi scrive di libri per mestiere, il modo migliore per farmi passare la voglia di leggere prima ancora di cominciare, a prescindere.
Per me conta:
1) Un titolo accattivante
2) Un incipit al fulmicotone
3) Quelle 3 righe, o quel brano, o quell'accenno al contenuto che si trova sulla quarta di copertina, che ti incuriosisce sulla trama presentandoti un accenno di un carattere, il dettaglio di una fisionomia, lasciando poi la curiosità inappagata ma non indispettita e desiderosa di soddisfazione.
Via via voglio proporvi i brani che più mi hanno fatto riflettere su una cosa: che chi possiede (e non solo conosce) la lingua con cui scrive (che non necessariamente è quella con cui parla, ma di sicuro è quella con cui pensa) è lui stesso l'arte con cui lavora, non la pratica soltanto.

martedì 19 aprile 2011

Dovesse anche fare un male da morire è vivere che voglio

"..Non so, le cose più strane. Ma nn è paura, proprio paura.. è un pò diverso.. la paura viene da fuori, io questo l’ho capito, tu sei lì e ti arriva addosso la paura, ci sei tu e c’è lei.. è così.. c’è lei e ci sono anch’io, e invece quel che succede a me è che d’improvviso io nn ci sono più, c’è solo più lei. Che però nn è paura.. io nn so cosa sia, voi lo sapete?

"E’ un pò come sentirsi morire. O sparire. Ecco: sparire. Sembra che gli occhi ti scivolino via dalla faccia e le mani diventano come le mani di un altro, e allora pensi ‘cosa mi sta succedendo?’, e intanto il cuore ti batte dentro da morire, nn ti lascia in pace.. e da tutte le parti è come se dei pezzi di te se ne andassero, nn li senti più.. insomma te ne stai per andare, e allora io mi dico ‘devi pensare a qualche cosa, devi tenerti aggrappata a un pensiero, se riesco a farmi piccola in quel pensiero poi tutto passerà, bisogna solo resistere’, ma il fatto è che.. questo è davvero l’orrore.. il fatto è che nn ci sono più pensieri, da nessuna parte dentro di te, nn c’è più un pensiero ma solo sensazioni, capite? Sensazioni.. E quella più grande è una febbre infernale, è un tanfo insopportabile, un sapore di morte qui nella gola, una febbre, e una morsa, qualcosa che morde, un demonio che ti morde e ti fa a pezzi, una..

"Scusate, sigore.

"Sì, ci sono delle volte in cui è molto più semplice, voglio dire, mi sento sparire, sì, ma dolcemente, piano piano.. è l’emozione, Padre Pluche dice che nn ho niente che mi difenda dall’emozione e così è come se le cose entrassero direttamente nei miei occhi..

"Nei miei occhi, sì

"No, io nn me lo ricordo. Io so che sto male, ma.. Alle volte ci sono cose che nn mi spaventano, voglio dire, nn è sempre così, l’altra notte c’era un temporale terribile, lampi, tuoni, vento.. ma io ero tranquilla, davvero, nn avevo nè paura nè niente.. Poi però basta un colore, o la forma di un oggetto, o.. la faccia di un uomo che passa, ecco, le facce.. le facce possono essere tremende, nn è vero? Ci sono delle facce, ogni tanto, così vere, che a me sembra che mi saltino addosso, sono facce che urlano, se capite cosa voglio dire, ti urlano addosso, è orribile, nn c’è modo di difendersi, nn c’è.. modo..

"Padre Pluche dice che io in realtà dovevo essere una farfalla notturna, ma poi c’è stato un errore, e così sono arrivata qui, ma nn è esattamente qui che dovevano posarmi, e così adesso è tutto un pò difficile, è normale che tutto mi faccia male, devo avere molta pazienza e aspettare, è una cosa complicata, si capisce, trasformare una farfalla in una donna..

"Signore, scusatemi..

"Signore, volevo dire che io lo so che sto male e nn riesco nemmeno a uscire da qui, ogni tanto, e anche solo correre è per me una cosa troppo..

"Volevo dire che io la voglio, la vita, farei qualsiasi cosa per poterla avere, tutta quella che c’è, tanta da impazzirne, nn importa, posso anche impazzire ma la vita quella nn voglio perdermela, io la voglio, davvero, dovesse anche fare un male da morire è vivere che voglio."

(Oceanomare, Baricco)

giovedì 14 aprile 2011

C'è tenerezza e bellezza nascosta nel mondo, per questo gira ancora nonostante tutto :)

C’era una signora stamani sull’autobus che teneva sulla ginocchia una busta della spesa enorme. La stringeva con tutta la forza che aveva, cioè abbastanza poca. Accanto a lei c’era un vecchietto, dalla parte del finestrino, e questo vecchietto era il marito, e questo marito si è accorto della fatica di sua moglie e ha preso la busta sulle sue gambe. Poi le ha preso anche la mano e l’ha tenuta come si tengono gli uccellini che tremano, ha raccolto quelle dita magre e se le è appoggiate su una mano, e con l’altra le ha coperte. Sono rimasti così senza guardarsi, e così insieme erano una cosa sola, naturale e pura, e in un mondo buono avrebbero fatto parte integrante dell’armonia dell’ambiente circostante, e invece spiccavano con tutta la loro forza inutile e la loro unicità smarrita e il loro essere fatti di ossa e pelle e artrite e amore sul grigio delle facce intorno, sullo sporco del vetro, sui clacson isterici di chi è arrabbiato prima di tutto con se stesso per non dover andare mai veramente da nessuna parte, di sicuro non a casa a mettere la spesa nel frigo con il peso degli anni addosso e con il peso di ciò che conta dentro al cuore.


Mi piace ritagliare il buono silenzioso del mondo che mi capita di cogliere qua e là e conservarlo affinchè non venga travolto dal passare delle cose rumorose della vita. Quel buono che ancora riesce ad aprirmi il cuore e a farmi sentire così bene...

domenica 10 aprile 2011

Il perchè e il percome

Cercando di riprendermi dal gozzovigliamento di oggi e di ieri (che Dio benedica compleanni e feste di laurea!!) vorrei spiegare cosa intendo farne di questo Sivsangolo. Partendo dallo spiegare il perchè del suo nome.
Intanto.. Sivs sono io. Storpiatura del mio nome più che soprannome vero e proprio affibbiatami al liceo, per il fatto che ero solita girarmi pensando di essere interpellata ad ogni sibilo prodotto nel chiacchiericcio circostante durante le lezioni (incipiente sordità più che egocentrismo); ed è così che sono diventata il mio codice fiscale.
Il Sivsangolo è un luogo in cui Sivs si esprime. L'animale Sivs tende a esternare in luoghi che le sembrino familiari, accoglienti, consoni a raccogliere con pazienza le sue deliranti Sivsinizzazioni - per assurdo, questo luogo può essere anche l'illimitato web. Anche perchè ho il vizio di sivsinizzare continuamente e su tutto, e ciò che la mia testolina partorisce viene da tempo registrato in un Sivsangolo speciale: la mia camera. Le sue pareti sono ricoperte di parole; le ho raccolte qua e là da persone che con le parole hanno creato un lavoro per loro che fosse anche un'arte e un regalo per tutti noi, oppure che ho pensato in un momento in cui non mi andava di lasciarle affondare nel flusso ininterrotto delle immagini pensate, oppure che ho trovato per caso negli occhi e nei discorsi degli altri e che ho riconosciuto come mie o come così lontane da me da non poterle perdere.
Quindi, il primo Sivsangolo è una stanza, la mia stanza, per questo qui siamo in un nuovo Sivsangolo che avrà uno scopo un po' diverso (ma non troppo) di uno Zibaldone generico. Questo scopo vorrei che fosse la condivisione di quello che per me è una grossissima fonte di gratificazione, stimoli e ricchezza: la lettura. Purtroppo mi manca il tempo e l'energia per leggere tanto e bene come qualche annetto fa, ma mi piacerebbe un sacco lo stesso riuscire a incuriosirvi, dirottare per 5 minuti la vostra attenzione dalle solite serie futilità e farvi distendere le rughe della fronte con le futili serietà della letteratura. Del resto,

"forse, sempre, e per tutti, altro non è mai, leggere, che fissare un punto per non essere sedotti, e rovinati, dall'incontrollabile strisciare via del mondo. Non si leggerebbe, nulla, se non fosse per paura. O per rimandare la tentazione di un rovinoso desiderio a cui, si sa, non si saprà resistere. Si legge per non alzare lo sguardo verso il finestrino, questa è la verità. Un libro aperto è sempre la certificazione della presenza di un vile - gli occhi inchiodati su quelle righe per non farsi rubare lo sguardo dal bruciore del mondo - le parole che a una ad una stringono il fragore del mondo in un imbuto opaco fino a farlo colare in formine di vetro che chiamano libri - la più raffinata delle ritirate, questa è la verità. Una porcheria. Però: dolcissima ... leggere è una porcheria dolcissima. Chi può capire qualcosa della dolcezza se non ha mai chinato la propria vita, tutta quanta, sulla prima riga della prima pagina di un libro? No, quella è la sola e più dolce custodia di ogni paura - un libro che inizia..." (A. Baricco, Castelli di rabbia)

sabato 9 aprile 2011

Per pubblicare questo post dopo essermi resa conto della data dell'ultimo ho chiamato a raccolta tutto il mio coraggio!! :S

Ebbene sì, io mi vergogno. Mi vergogno proprio, e tanto!! Riprendo questo blog solo ora (volevo dire "riprendo il filo di questo blog" ma mi sono accorta con sgomento che vi avevo già ai suoi albori dedicato così poco tempo che un filo nemmeno ce l'ha mai avuto).. sono quasi imperdonabile.
Dico quasi perchè comunque l'altro mio blog ha assorbito un bel po' di tempo e energie, quindi dò la colpa al fatto che a questa mia nuova creatura non ero riuscita ad affezionarmi.. e dico quasi anche perchè proverò come posso a farmi perdonare, e spero ancora di riuscirci!
A breve (sto già rimandando, me ne rendo conto.. ma stavolta giuro che non starò via per molto!!) darò a questo mio Sivsangolo un suo perchè, e ce l'ho già in mente! Avrà un suo tema prevalente, al quale aggiungere sivsinizzazioni di varia natura da me generate che prontamente vi riferirò ;)
Abbiate fiducia in me, anche se non me la merito!