C’era una volta domani. Adesso nn c’è più. C’è un altro giorno che chiamano domani, ma domani nn c’è più. Domani è diventato ieri, o l’anno scorso, e così diventando nn è più lo stesso. E’ un pò come un bravo bambino che diventa un ladro polli: nn è più lui, ormai è un altro.
Domani era una bella giornata di sole. Ci si alzava presto al mattino e ci si sentiva pieni di energia. Si correva fuori, si facevano quattro salti nel prato, poi dentro ancora per una bella doccia e una buona colazione. Davanti al caffelatte fumante si parlava dei programmi della giornata: c’erano spese da fare dopo la scuola, amici da vedere e la sera una partita molto importante per televisione. Alla nostra squadra bastava pareggiare per andare in finale, così gli altri dovevano attaccare e attaccando si sarebbero scoperti..
Io ero affezionato a domani. Ogni tanto un giorno così ci vuole: mi mette di buon umore e il sorriso ti rimane dentro a lungo, come una fiamma che ci mette un pò a spegnersi. Adesso domani nn c’è più: è diventato ieri, o l’anno scorso. E nn è più lo stesso: quando domani è diventato ieri pioveva e nn si poteva andare fuori e nessuno aveva voglia di parlare e la nosta squadra ha perso 5 a zero. Gli altri dovevano attaccare e l’hanno fatto. Adesso c’è un altro giorno che chiamano domani, e qualcuno dice che questo giorno c’è il sole e si può andare fuori e la partita la vinciamo. E forse è vero, ma me nn interessa; anzi, nn so perchè lo chiamiamo domani. Domani nn c’è più: è diventato ieri, o l’anno scorso.
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