C. corre per i corridoi urlando: "Dio mi insegue".
P. si butta per terra e comincia a recitare l’Ave Maria al contrario battendo piedi e mani.
L’alunno S. maledice me e la "inutile bastarda lingua che insegno".
Lo studente S. colpisce ripetutamente con il quaderno ad anelli E. alla testa, sostenendo che deve esorcizzarlo.
Gli alunni G. C. M. e A. giocano a poker in classe durante la lezione di fisica. Il sottoscritto se ne accorge quando C. lancia una bestemmia per festeggiare un full.
L’alunno D. dopo essersi totalmente scordato che nel giorno 25 ottobre era prevista una verifica di traduzione latina, alle ore 8,25 mentre i compagni svolgono regolarmente il compito apre la porta dell’aula, la richiude violentemente dopo una sonora bestemmia e credendo di non essere stato scorto dalla sottoscritta si allontana dall’edificio.
L’alunno M. incita i compagni a una crociata contro gli "infedeli" della classe accanto. Alle mie richieste di smetterla, mi risponde: "Dio lo vuole".
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