giovedì 1 dicembre 2011

Addio (La fine è il mio inizio, T. Terzani)

Io non sono antimodernista o antiscientifico, ma di nuovo occorre trovare un equilibrio, cercare la Via di mezzo. C’è qualcosa in noi – il cuore, il sentimento dell’amore, l’intuito – che la scienza non prende in considerazione. Non vuole saperne dei sentimenti. Allora, vedi che questo lasciare che la voce del cuore ti parli nessuno lo fa più. Anzi, farlo è considerato un pò, insomma, da semplici. Tu pensa, ci sono grandi scienziati, personaggi che scoprono cose incredibili. Ma non necessariamente perchè uno vince il Premio Nobel per la chimica è un maestro, è un risvegliato. Può anche essere un coglione. L’uomo si illude di conoscere e certamente fa strada sulla via della conoscenza. Ma si rende conto che ogni volta che arriva al limite di ciò che è conosciuto, lo sconosciuto è immensamente più vasto di quello che lui conosce e che riuscirà mai a conoscere. Sarebbe bello allora accettare che c’è questo mistero, che c’è quello che non capirai mai, e abbracciarlo. Compreso il mistero della morte. Perchè vedi, si muore dal momento che si nasce. Si è giovani e si pensa che la morte è degli altri. Ma se uno imparasse già da bambino che la morte è parte della vita, che tu puoi integrare la morte nella vita, allora la tua vita sarebbe più bella, perchè conterrebbe questo contrasto e questa dimensione. Mica devi morire! Campa fino a cent’anni, ma campa con la coscienza che la tua vita e la tua morte sono la stessa cosa. Si deve guardare il mondo in un altro modo. Guardalo in un modo tuo, in un modo più sensibile. E’ lì, meraviglioso. Invece lo guardiamo tutti allo stesso modo e sempre di più lo guardiamo attraverso questi maledetti mezzi tecnologici. Non guardiamo più il mondo com’è e non lo guardiamo con i nostri occhi. Saskia, tu sei una bella donna, madre e giovane. Fermati ogni tanto. Fermati e lasciati prendere dal sentimento di meraviglia davanti al mondo. Senti la pace davanti a queste montagne. Mettiti per un quarto d’ora lì a sentire il silenzio, a sentirlo. Ascolta il silenzio! Chi lo fa? E’ tutto un rumore e il mondo passa. Passano milioni di formiche meravigliose, di farfalle, di fili d’erba, e non te ne sei accorta. Un treno che passa attraverso una galleria. E hai perso un’occasione, quella di diventare migliore, di arricchirti. Ma lo senti che quello che dico è così banale, così semplice, eppure sembra una grande scoperta? Quando la gente ha un problema, invece di fermarsi, invece di stare in silenzio ad ascoltare la voce del cuore, esce, va in mezzo alla folla, va al cinema, va a farsi una scopatina per rintronarsi, per dimenticare. Invece di fermarsi. Fino a che un giorno arriva… lo sgomento prima o poi arriva. E non sei pronto, non hai gli strumenti, non ti sei preparato. Allora quando hai un problema fermati, fermati. Ascoltalo e cerca di trovare la risposta dentro di te. Perchè c’è. Dentro di te c’è qualcosa che ti tiene insieme, che ti aiuta, c’è una vocina. Ascoltala. Questi la chiamano Dio, quelli la chiamano qualcos’altro, ma insomma c’è. La regola secondo me è: quando sei a un bivio e trovi una strada che va in su e una che va in giù, piglia quella che va in su. E’ più facile andare in discesa, ma alla fine ti trovi in un buco. A salire c’è speranza. E’ difficile, è un altro modo di vedere le cose, è una sfida, ti tiene all’erta. L’altra cosa che io ripeto, e spero che tu la capisca, è di essere cosciente di quello che ti succede. Non prenderlo alla leggera. Bisogna essere all’erta e prendersi dei momenti da soli, di silenzio, di riflessione, di distacco. E guardare. Non cercare mai di ripeterti. E vivi ora! Il passato è semplicemente un ricordo, non esiste. Sono le tue memorie che accumuli, riordini, falsifichi. Ora invece non falsifichi niente. Quello che ti aspetti dal futuro è una scatola piena di illusioni, vuota. Chi ti dice che si riempirà? La vita avviene in questo momento ed è in questo momento che uno deve saperne godere.

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