lunedì 11 luglio 2011

Sempre "Cosa ti aspetti da me?"

No, Dio non esiste, perchè se esiste un dio che consente il dolore del mondo come effetto collaterale della sua conoscenza - se pure la contropartita è la nostra libertà - è un dio difficile da accettare, soprattutto per me che ho pagato sulla mia pelle. E nessuno mi dica che l'agire di Dio è inafferrabile e misterioso, che sta al di là di tutte le idee di giustizia che si possono avere su di lui, perchè non posso accettare nemmeno questo. Sono disposto, anche se con grande disagio, a sopportare la mia sofferenza e quella degli altri, anche quando sembra accanirsi, ma non sono disposto ad accettare la sofferenza dei bambini nascondendomi dietro alle imperscrutabili ragioni dell'agire divino. E' facile vedere Dio nella bellezza della natura o nella perfezione delle dinamiche cosmiche, ma allora lo si dovrebbe vedere anche nelle putride discariche di Calcutta, o in certe camere d'albergo a Bangkok. Lo si dovrebbe vedere, certo, ma io non lo vedo. E pensare che c'è stato un tempo in cui l'ho pregato, Dio, gli ho chiesto di salvare David. Non l'ha fatto. No, mi dispiace, io non ci casco, o Dio interviene sempre, per tutti, o non interviene mai. Ma visto che non interviene sempre allora vuol dire che non lo fa mai, oppure, come è molto più logico pensare, che no c'è. Ce lo siamo inventato noi, prima della ruota, e si è rivelato molto più utile.

Tutti si affannano a cercare il senso delle cose, ma l'Universo è un sistema fisico, che scopo o fine ci può mai essere in un sistema fisico? la Fisica spiega se stessa, purchè non si cerchi qualcosa o qualcuno che spieghi la fisica. Nessuno può spiegarlo perchè, come diceva Platone, la fisica è Dio. Oggi ha assunto la forma dell'Universo, ma c'era già prima del Big Bang e c'è sempre stata. Se tornassimo indietro di venti miliardi di anni e guardassimo oltre l'orizzonte degli eventi la potremmo vedere, potremmo vedere un paesaggio inconcepibile dove lo spazio e il tempo implodono in un cono di gravità che li polverizza, dove le differenza si assottigliano fino a diventare uguali, dove gli opposti si avvicinano fino a diventare unici. Potremmo vedere il vuoto che si è compresso fino a diventare un punto, che conteneva tutto l'Universo e dal quale è esploso il Big Bang. Il vuoto! Non Dio, e neppure il nulla, perchè il nulla è niente e niente potrebbe nascere dal nulla, mentre il vuoto è pieno di Fisica. E' nel vuoto che si nasconde la fisica più violenta. Altra fisica, naturalmente, inaccessibile da questo Universo, ma che per esistere non ha bisogno di nessuno che la crei, non di più, almeno, di colui che avrebbe dovuto crearla. Noi siamo una fluttuazione del vuoto.

Oggi Dio non lo cerco più. Qui dentro non c'è di sicuro.

3 commenti:

  1. Questo libro è bellissimo :)
    E questo pezzo rappresenta il pensiero comune delle persone, non ha tutti i torti nella nostra logica, ma la questione è molto più complessa sotto il profilo teologico :)
    Ce ne sarebbe da parlare tanto...

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  2. Eh lo so.. e chi te l'ha fatto leggere?? Me stessa medesima!! :p
    Ce ne sarebbe da parlare tanto per rimanere poi ognuno della sua, come succede sempre in questi casi e come è giusto che sia :)
    (.. io SONO quest'uomo.. è me da vecchia quest'uomo qua!)

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  3. Il suo pensiero comunque è piuttosto ben argomentato, non è poi così comune... non trovi? Non è un modo semplicistico di liquidare l'incognita di Dio, è più la conclusione di un percorso. Si arriva alla conclusione che Dio è una spiegazione che risparmia una spiegazione in tanti modi, questo credo che sia di tutto rispetto. Ci sono vite che non portano da altre parti se non a questo punto.

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