lunedì 30 maggio 2011

"Che cosa ti aspetti da me?", L. Licalzi

Da quando sono qui, se ancora avessi avuto dei dubbi, ho definitivamente capito che neanche l'altruismo esiste, almeno come idea pura. L'altruismo è la maschera dorata dell'egoismo, in qualche caso del narcisismo, nient'altro che una sua anomala gratificazione. C'è qualcuno che crede davvero all'esistenza sulla faccia della terra di un uomo che mette gli altri prima di se stesso? O che almeno non usa gli altri, magari in buona fede e con intenti lodevolissimi, per carità, ma pur sempre in suo favore? C'è chi gode a fare del male e chi gode a fare del bene, ma tutto alla fine serve sempre e solo al proprio godimento. A far del bene ci si sente buoni e in pace con la propria coscienza, si soddisfano esigenze personali in fondo, che per alcuni addirittura si esauriscono nell'ammirazione suscitata nella gente. Bisognerebbe che fosse il contrario, allora sì che si capirebbe se l'altruismo esiste davvero. Bisognerebbe che a far del bene si provasse disagio, sensi di colpa, rimorsi; quanti continuerebbero a fare del bene se le cose stessero così? Allora sì che ci crederei, io, all'altruismo, altrimenti è troppo facile. E allora non ci credo.

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